giovedì 7 aprile 2011

Storia del Maggiolino : Ferdinand Porsche e le sue parole (articolo completo)

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Icona intramontabile,mezzo indistruttibile,customizzato,restaurato,abbandonato,vissuto...il VW Maggiolino è senza ombra di dubbio un patrimonio dell universo motoristico.
Sogno da tempo di possederne uno e come si sa " le vie del Signore sono infinite " quindi ,nel mentre che continuo a sognare, mi informo sulla sua storia e sulle sue radici.
Spulciando sul mio materiale cartaceo accumulato negli anni ho trovato un articolo che era andato smarrito nella mia memoria. Questo è stato scritto direttamente da FERDINAND PORSCHE per spiegare il perchè di quell'auto che, per la sua diversità,aveva bisogno di essere spiegata, visto che non era soltanto una rivoluzione tecnologica ma anche politica.

N.B. Citerà Adolf Hitler, il terzo Raich e frammenti di propaganda Nazista, il blog che si mantiene apolitico si limita a citare quanto scritto.

A voi ragazzi...immaginatevi quest'uomo che prese carta e penna e iniziò a scrivere....

Di Ferdinand Porsche (1875-1951)

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" Non è nella natura del costruttore prender parola sull'opera da lui creata ,sia per giustificarla e per difenderla, sia per spianarle la via sul mercato. Se la creazione è buona,si impone da sè, se invece è cattiva,non può venir salvata,ne da belle parole ,ne da preziosi opuscoli pubblicitari.
Se oggi parlo sul tema della vetturetta popolare,è per due ragioni.
Voglio porgere,prima di tutto,il mio ringraziamento all'Uomo che mi ha offerto la possibilità di dedicarmi a questa grande impresa, e poi descrivere la via da me seguita nella realizzazione della vettura popolare.
Sono convinto inoltre,che nella nostra epoca,caratterizzata da un ritmo cosi rapido,esistono persone che manifestano per le fasi di sviluppo di un grande progetto,un interesse pari a quello che provano in seguito al felice risultato finale del progetto stesso.
Per questa considerazione mi sono indotto a parlare del problema costruttivo imposto dalla creazione della vettura popolare.
Le nuove Idee non sono mai state rigettate in questo mondo tanto agitato in fatto d'innovazioni. Le grandi idee ,hanno potuto imporsi soltanto in grandi epoche,cosi come è avvenuto proprio per l'automobilismo.
Per più di trent'anni i nostri migliori tecnici hanno combattuto una battaglia contro il regresso,la burocrazia e le ideologie economiche.
L'automobile (questo araldo sicuro di nuova epoca) sembrava come ostacolato da quelle che erano le sue manifestazioni più positive; come la sua funzione accelleratrice dei tempi, la sua missione volta ad aprire la nuova strada al progresso e alla rinascita di un nuovo sviluppo economico.
Il fatto che in una nazione come l'America un uomo abbia tuttavia potuto, già molto prima di noi, l'inventore dell'automobile, percorrere vie del tutto nuove,testimonia,una volta di più,quanto fosse difficile la situazione dell'industria automobilistica tedesca in quel periodo. E, se Henry Ford ha potuto conquistare il mondo, con la sua automobile, è stato perchè in questo caso ,l'opportunismo economico ed una chiara visione hanno coinciso con il bisogno , di milioni di uomini,di diventare piu indipendenti e piu produttivi grazie proprio questa macchina. In Europa, e sopratutto in Germania, ciò non era possibile, a causa di gravi impedimenti. Con l'anno 1933 si verifica un grande sconvolgimento : l'avvento di un epoca di una piu schietta mentalità automobilistica.
Dopo che il Fuhrer ebbe fissato la vasta portata del suo programma di motorizzazione , era giunto anche per il costruttore il momento di ricordarsi della grandiosità della sua missione e di dedicarsi , una volta ancora, alla costruzione dell'automobile con idee del tutto nuove, come avevano fatto i nostri grandi pionieri.
Oggi , ad opera compiuta, confesso, di essere un po fiero perchè questo incarico sia stato affidato proprio a me e ricordo però con una certa nostalgia le prime esperienze,compiute in passato , per la creazione di una " vetturetta " .
Riconosco inoltre che nelle file dei costruttori tedeschi nessuno , sino ad oggi, ha saputo intendere queste cose con la chiarezza e la profonda conoscenza di cui il Fuhrer ha fatto sfoggio nei suoi numerosi discorsi sulla vettura popolare.
Abbiamo potuto realizzare la grande opera grazie al concorso di piu fattori favorevoli: l'avvento della nuova grande epoca, l'idea creatrice del Fuhrer , le mie stesse esperienze e ricerche scientifiche, il progressivo sviluppo tecnico della vettura ed infine la nuovissima idea della sua costruzione in serie, in una sua propria officina.
Per comprendere in modo adeguato la grandiosità di questa impresa, è anche necessario conoscere gli accadimenti che precedono l'avvento di questa nuova epoca.
La grande guerra appena finita aveva lasciato in eredità una situazione piu o meno rovinosa anche nel campo dell' industria automobilistica e della tecnica; cosi che per sfruttarla si ingaggiò una lotta su tutta la linea.
Basta pronunciare il nome di Castiglione e di Scapiro per avere un idea di tutte le amarezze e delle enormi difficoltà che dovettero subire i nostri costruttori e i nostri commercianti nella lotta contro le iene di un industria tormentata e rovinata.
In quegli anni mi trovavo ancora in Wiener-Neustadt presso l'Austro-Daimler.
La nostra nazione era diventata sempre piu piccola , incapace di assorbire in grandi masse prodotti di elevato valore ed era praticamente isolata dai mercati delle nazioni vicine. Già allora progettavo di dare una vita nuova all'ìndustria austriaca dell automobile creando una piccola vettura.
Nacque cosi la " Saschawagen", un auto munita di motore a 4 cilindri , di un litro di cilindrata. Essa aveva un buon rendimento e nelle sue idee fondamentali era gia ben superiore a quelle specie di vetture - ripiego - con cui si tentava altrove di rianimare il mercato.
Decisi inoltre di promuovere l'impiego della vettura in campo sportivo per agevolare il cammino, ed uno dei piu bei successi fu la vittoria di categoria colta da Alfred Neubauer nella corsa per la " targa Florio " , dove si aggiudicò il miglior tempo delle vetture.
Questa piccola vettura raggiungeva già allora i 120 km , un risultato gia notevole.
Castiglione , nonostante il successo non volle proseguire su questa strada ed in breve anche questo progetto venne abbandonato.
Iniziai quindi l'epoca del mio soggiorno Svevo.
Costrui la 1100 cc "Mercedes" ! Chi ne sa oggi ancora qualche cosa ? Chi può ancora ricordarsi di quella vettura che fu costruita in soli 20 esemplari ?
E tuttavia , essi circolano ancora oggi giorno, tutti e venti!
Questa mia creazione avrebbe dovuto diventare il toccasana della ditta Daimler-Benz , ma questo compito non era certo realizzabile con la produzione di soli 20 esemplari!
Costruimmo poi altre vetture , ed i grandi successi sportivi conseguiti negli anni a seguire dimostrarono il successo del nostro proficuo lavoro.
Venne poi l'epoca del "Konstruktionsburo Porsche " , ossia quella della creazione di uno studio ed un laboratorio mio proprio.
Il pensiero di un auto , che fosse bensi piccola, ma completa in tutti i suoi organi, occupava sempre la mia mente , ed i progetti presentati alla casa Zundapp e , più tardi, alla NSU ,dimostrano che questa via è stata seguita conseguentemente: evoluzione costruttiva che con la prima vettura a 4 ruote indipendenti e motore posteriore ha precorso i tempi.
La prova piu convincente dello sviluppo da me dato a questa idea costruttiva si ebbe nella vettura da corsa da me progettata ed assunta poi , nel 1933, da Auto Union !
Dalla vettura da corsa alla vettura popolare , il passo fu breve , per quanto strano ciò possa apparire.
Ho già affermato che è molto piu facile costruire una vettura da corsa di 1000 CV ; qui tutti i fattori imponderabili , di valore decisivo per la costruzione della vettura popolare ( la questione del materiale, del prezzo e dell'economia ) hanno un importanza marginale.
Diverso è il caso della vettura popolare , che deve essere non soltanto perfetta e veloce , ma risultare semplice nei comandi, senza pretese nel trattamento , a buon mercato in fatto di costo e di economia della manutenzione.
Adottare soluzioni di progresso nella creazione di tutti i singoli aggregati dell'intera vettura, costringendo questo sforzo inventivo entro un ristretto limite , fu un compito affascinante e ambizioso e allo stesso tempo difficile.
Ma se cosi non fosse stato , non si sarebbe dovuto attendere cosi a lungo la sua realizzazione.
Nel 1934 il Fuhrer parla per la prima volta di questa vettura , veicolo di milioni , che sembra adatto a diventare " la fonte di una gioia a noi ben nota " .
Poco dopo venni incaricato, per tramite della R.D.A. , di risolvere questo compito.
Il progetto era gia presente nella mia mente nelle sue linee fondamentali e fissato dalle mie precedenti esperienze , di cui ho brevemente accennato poc'anzi.
Si iniziò cosi il lavoro, un opera che ha procurato , a noi tutti ,che vi eravamo stati designati, numerose preoccupazioni , ma che col passare del tempo divenne anche per noi " una fonte di gioia " , tanta era la soddisfazione di poterci dedicare a questa bella missione!
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Non trascorse molto tempo sino al momento in cui potei dare al Fuhrer il primo rendiconto dei lavori.
Questo colloquio e quelli successivi , non furono soltanto ore dedicate alla resa dei conti , ma bensi all ulteriore orientamento , secondo le direttive impartitemi dal Fuhrer stesso , che aveva non soltanto concepito la nuova vettura , ma anche influenzato e promosso in modo decisivo la sua creazione.
Uno dei problemi maggiori che abbiamo dovuto affrontare nella produzione dell auto fu il costo , infatti la vettura doveva necessariamente costare poco meno di 1000 marchi!
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Questa condizione risultò di difficile realizzazione , in quanto se per un costruttore dotato di esperienza può essere facile creare un automobile che risponda a certe prescrizioni ed esigenze, il problema della sua realizzazione industriale e quello del suo costo sono ben piu complessi.
Abbiamo lavorato per giorni e notti , calcolato secondo metodi di fabbricazione non ancora esistenti da noi e che dovettero quindi venir prima elaborati e poi applicati sino a che mi fu finalmente possibile recarmi dal Fuhrer per annurciargli : "Fuhrer siamo giutni alla meta : la vettura popolare costa meno di 1000 R.M. ! "
Il nostro primitivo progetto prevedeva la fabbricazione dei primi aggregati della vettura , in grandi serie presso l'industria tedesca e poi assemblarli .
Venne poi ventilata l'idea di assegnare questo grande compito , per intero, ad una ditta già esistente , senza uscire dal campo delle discussioni non impegnative.
Sorse cosi , un giorno, l'idea di costruire una nuova fabbrica creata appositamente per la costruzione della vettura popolare.
La fabbrica sta ora sorgendo , ed in pochi mesi la cifra degli acquirenti è gia salita a 200.000 .
La vettura stessa , dopo 5 anni di evoluzione costruttiva, si trova esposta per la prima volta alla Mostra Automobilistica, e quindi al giudizio del pubblico internazionale; essa non dovrà , come spero, temere le critiche !
Queste sono le considerazioni che intendo esporre al popolo Tedesco nel giorno della inaugurazione della Mostra 1939.
Abbiamo fatto del nostro meglio, ma molto rimane ancora da compiere.Anche ciò verrà tutta via realizzato . E mi auguro che questa vettura potrà essere un giorno una fedele compagna ed una apportatrice di molta gioia per milioni di brave persone! "

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Loud and Proud

Ergal

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