venerdì 2 novembre 2012

Rusty Bitch by Artie CraftsWorks


Ricevo una mail dal buon Lorenzo con una moto molto interessante....














“La passione per la meccanica è una cosa che mi porto dietro da sempre, quella della moto da prima. 
Ho la casa, il giardino e il garage pieno di rottami, che pazientemente cecilia fa finta di non vedere e che creano molta curiosità nelle mie bimbe. Non sono mai riuscito a tenere le mani in mano. Tre quarti delle cose che costruisco non servono a un cazzo, ma mi piacciono tanto e io credo che alla fine tutto faccia brodo, prima o poi qualcuno le apprezzerà. 
Per farla breve, quando ti nasce un figlio però, ti resta poco tempo e così è cominciata la mia avventura in modalità "sto più in garage che in mezzo ai boschi con la moto". Si, perchè io sono uno che con la moto devi andare ovunque, quasi sempre in mezzo al fango. Per complicarmi la vita, però, ho deciso di scoprire il mondo delle cafè racer a me sconosciuto.
Questo GS 750 del 1977, primo modello con il doppio disco, l'ho trovato per la modica cifra di 800 euro da un pazzo olandese, uno di quelli che corrono sul bagnato sulle stradine di campagna in pieno inverno. In effetti la moto si presentava davvero malaccio. Nel lungo inverno trascorso, quello con più di un metro di neve, ho cominciato a pensare a un tema da dare alla moto. Viste le sue condizioni pietose, le ho dato il nome di Rusty Bitch (puttanaccia ruggionsa). Roba comperata qui ce ne è davvero poca: cavi, candele, guarnizioni e poco altro. Tutto il resto l'ho fatto a mano o è stato fatto a mano: sverniciatura, verniciatura, realizzazione dei pezzi, saldature. Le ore sono state tante, come le idee che man mano mi venivano in corso d'opera: non ho disegnato nulla, né pianificato nulla, mi mettevo li e quel che veniva, veniva, ma mi sembra sia venuto bene, no?!
Molto difficile è stato fare un diavolo di codino che mi piacesse: ne ho fatti tre, più l'ultimo a doppia seduta, quello lungo per capirci. Il reggi faretto è fatto con un forchetta dell'ikea.
La verinciatura è stato un altro punto complesso, trovare infatti una vernice che simulasse la ruggine non è stato né facile né cheap ma ce l'abbiamo fatta. E poi l'effetto antidato, fatto a mano pezzo per pezzo. Grazie ai consigli del mio amico Matteo "Phantom" mi sembra una bomba no? Il motore non ha subito modifiche solo sostituzione pezzi, guarnizioni, filtri, olio, sabbiatura e micropallinatura, e qui devo ringraziare il mio amico "Mario" meccanico di lunga data o il grande "Pier" che ha trovato le introvabili Genuine Spare Parts Suzuki; i cerchi (nuovi fondo di magazzino) li ho trovati da un vecchio concessionario in pensione di lugo, che ai tempi d'oro delle repliche SB2 della bimota, con motore gs 750, facevano avanzare in officina molte coppie di cerchi a raggi, in favore di quelli in lega, ma questa è un altra storia;
ah poi c'è il mio amico Rino che mi trova i cuscinetti e mi spiega come si "usa tornio", e Giotreb che mi allunga sempre gli sfridi di metallo, alluminio, carbonio, noccioline, gomme da masticare, arachidi che trova al lavoro, perchè io sono un "poveraccio" e con quelli devo fare. Le parti in cuoio saltano fuori da serate passate nella cantina del piadinaro, il mio migliore amico, l'Orso, che si è dato a questo hobby e pare riuscirgli bene: fa bisacce e portafogli in cuoio che sono la fine del mondo. Le persone che hanno collaborato-aiutato-ricercato-fornito il loro tempo sulla Rusty sono tante e non riesco ad elencarle tutte, ma posso dire che quella moto non è solo una moto, ma è stato un "veicolo" che oltre a portarti in giro mi ha dato modo in un momento difficile e delicato della mia vita, di conoscere gente nuova, apprezzare pregi e difetti di chi conoscevo già, insomma sulla Rusty Ditch, ci hanno messo le mani in tanti, del resto è una bitch, la mia bitch."

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